I principali killer sulle strade europee

05 marzo 2025

velocità, alcool e distrazione alla guida. 

Le strade europee continuano a essere teatro di tragedie, con migliaia di vite spezzate ogni anno. Tra le cause principali di incidenti mortali spiccano tre fattori determinanti: l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza e le distrazioni al volante. Questi "killer silenziosi" rappresentano una sfida cruciale per la sicurezza stradale e richiedono sempre più un intervento immediato e coordinato.
 

Eccesso di velocità: un rischio sottovalutato

L’eccesso di velocità è responsabile di circa il 30% degli incidenti stradali mortali in Europa, come confermano i dati dell’European Road Safety Observatory (ERSO). Viaggiare troppo velocemente non solo aumenta il rischio di incidenti, ma amplifica anche la gravità delle possibili conseguenze. Un esempio? Un pedone investito a 50 km/h ha cinque volte più probabilità di morire rispetto a uno investito a 30 km/h.
La situazione è particolarmente critica sulle strade extraurbane, dove si verificano oltre il 55% degli incidenti mortali. I limiti di velocità più elevati, uniti alla carenza di sistemi di controllo, contribuiscono a questo drammatico bilancio. Tuttavia, anche le strade urbane non sono immuni: in questo caso la presenza di pedoni e ciclisti rende ogni violazione del limite di velocità potenzialmente fatale.
Le soluzioni al problema dell’eccesso di velocità, già sperimentate in alcuni Paesi europei, includono l’uso di tecnologie avanzate come i tutor e i sistemi di assistenza intelligente alla velocità (ISA), oltre all’introduzione di zone a 30 km/h nei centri urbani. Questi interventi hanno dimostrato di ridurre significativamente sia la velocità media dei veicoli sulle strade che, conseguentemente, il numero di incidenti.
 
Per approfondire il tema > ANIAPEDIA_Main Killer_Velocità
 

Guida in stato di ebbrezza: un nemico conosciuto ma ancora pericoloso

Nonostante decenni di campagne di sensibilizzazione, la guida in stato di ebbrezza continua a essere una delle principali cause di incidenti mortali, contribuendo a circa il 25-30% dei casi. L’alcol altera i riflessi, riduce la capacità di giudizio e aumenta il rischio di collisioni frontali e uscite di strada.
I limiti legali di alcolemia variano significativamente tra i Paesi europei, riflettendo diverse strategie per affrontare il problema. In Paesi come la Svezia e la Norvegia, i limiti sono tra i più severi d’Europa: 0,2 g/L per tutti i conducenti, con tolleranza zero per i professionisti e i neopatentati. Ungheria e Slovacchia spingono ancora oltre, imponendo il limite di 0,0 g/L per tutte le categorie, una scelta che ha portato a una sensibile riduzione degli incidenti alcol-correlati.
In Germania, il limite generale è di 0,5 g/L, ma scende a 0,0 g/L per neopatentati e conducenti professionisti. Francia e Italia adottano una politica simile: 0,5 g/L per la popolazione generale e tolleranza zero per categorie a rischio. Questo approccio differenziato mira a proteggere gli utenti più vulnerabili, ma l’applicazione delle sanzioni è fondamentale per garantirne l’efficacia.
Esempi virtuosi dimostrano come normative stringenti possano fare la differenza. La Francia, ad esempio, ha reso obbligatoria la presenza di un etilometro monouso a bordo di ogni veicolo, una misura che ha contribuito a ridurre gli incidenti alcol-correlati. Nei Paesi Bassi, la campagna “Bob” — che promuove la figura del guidatore designato sobrio — ha mostrato risultati significativi tra i giovani, riducendo il numero di incidenti in questa fascia d’età.
Tecnologie come l’Alcolock, già obbligatorie in Svezia e Finlandia per i recidivi, impediscono l’accensione del veicolo se il conducente supera il limite consentito. In Francia, l’uso di questi dispositivi si sta estendendo ai conducenti professionisti, contribuendo a un calo del 30% dei casi di guida in stato di ebbrezza tra i conducenti di autobus e taxi.
Nonostante i progressi, rimane cruciale rafforzare l’enforcement e le campagne educative, integrando le misure punitive con programmi di riabilitazione per i recidivi. Solo un approccio coordinato tra normative, controlli e sensibilizzazione potrà ridurre ulteriormente l’impatto di questo killer silenzioso sulle strade europee.
 
Per approfondire il tema > ANIAPEDIA_Main Killer_Guida in stato di ebbrezza
 

Distrazione alla guida: lo spettro dei dispositivi mobili

Con la diffusione di smartphone e dispositivi tecnologici, la distrazione alla guida è diventata una delle sfide più urgenti per la sicurezza stradale. Secondo l’ERSO, circa il 10-30% degli incidenti stradali in Europa sono attribuibili alla distrazione del conducente. Tra le principali cause vi è l’uso del telefono per messaggi, chiamate o social media.
Gli effetti della distrazione hanno un impatto enorme sulla sicurezza stradale: distogliere lo sguardo dalla strada per soli due secondi equivale a percorrere circa 55 metri "al buio" a una velocità di 100 km/h. Ma non si tratta solo di dispositivi mobili. Anche i sistemi di infotainment integrati nei veicoli e le distrazioni esterne, come cartelloni pubblicitari digitali, contribuiscono al fenomeno.
Le contromisure volte a fronteggiare questo fenomeno includono l’uso di tecnologie avanzate come i sistemi di rilevamento della distrazione e le applicazioni che bloccano le notifiche durante la guida. Inoltre, alcuni Paesi, come i Paesi Bassi, hanno introdotto telecamere intelligenti per identificare i conducenti distratti, riducendo gli incidenti legati a questa causa.
 
Per approfondire il tema > ANIAPEDIA_Main Killer_Distrazione

 

Verso un futuro più sicuro

L’Unione Europea e i singoli Stati membri stanno lavorando per affrontare questi tre grandi "killer" con un approccio integrato che combina enforcement, educazione e tecnologia. La diffusione di veicoli autonomi, la standardizzazione dei sistemi ADAS e l’armonizzazione delle normative a livello europeo rappresentano passi fondamentali verso un futuro più sicuro.
Le vite salvate dipendono però non solo dalle politiche, ma anche dalla responsabilità individuale. Rispettare i limiti di velocità, evitare l’uso di alcol prima di mettersi al volante e rimanere concentrati sulla strada sono azioni che ognuno di noi può adottare oggi stesso per contribuire a salvare vite.